Francesco Dendena
15x21 cm., 284 pp.
brossura, italiano
Viella, 2023
ISBN: 9791254693582 / € 28
Dotate di un importante valore culturale e simbolico, le biblioteche pubbliche conoscono una forte diffusione durante l’età moderna diventando la vetrina delle ambizioni della Chiesa controriformistica prima e dello Stato assolutista poi. Per questo, quando la Rivoluzione arriva nella Penisola italiana, le investe. Se ne appropria. Le trasforma mettendole al servizio di un progetto di emancipazione collettiva.
Questo saggio studia le logiche e le forme di tale volontà politica, che porta alla costruzione di un nuovo ruolo sociale della biblioteca pubblica durante il decennio repubblicano fino a farne un laboratorio in costante trasformazione grazie all’intervento delle istituzioni pubbliche, ma anche grazie alle iniziative prese da una cittadinanza capace di riappropriarsi dialetticamente dello spazio bibliotecario e influenzarne la gestione. Studiato in questa prospettiva, l’ordine dei libri allora si rivela l’occasione per interrogare e rileggere la costruzione del nuovo regime in Italia.
Sommario
Introduzione; 1. La nascita del patrimonio nazionale repubblicano; 2. Sotto la custodia della Nazione: le confische dei beni librari dell’anno VI; 3. Tra municipalità e Nazione: il processo di nazionalizzazione delle biblioteche; 4. L’impossibile nascita del sistema bibliotecario nazionale; 5. Un nuovo regime bibliotecario? Il caso di Brera; 5. Un nuovo regime bibliotecario? Il caso di Brera; 7. Ex pluribus unam: la Biblioteca della Nazione; Conclusioni; Appendice; Indice dei nomi e dei luoghi.
Francesco Dendena, docente a contratto presso l’Institut Catholique de Paris e ricercatore associato all’Archivio del Moderno, presso l’Università della Svizzera italiana, è uno specialista della storia politica e culturale dell’Europa rivoluzionaria e imperiale. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo I nostri maledetti scranni! Il movimento fogliante tra la fuga di Varennes e la caduta della monarchia, 1791-1792 (Guerini 2013).