Seminario internazionale di studi
30 novembre - 1 dicembre 2023
Roma, Académie de France-Villa Medici e Bibliotheca Hertziana
Entrata libera nel limite dei posti disponibili con prenotazione o da remoto
Giornata del 30 novembre da remoto / Giornata del 1 dicembre da remoto
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Seminario promosso da:
Académie de France – Villa Médicis; Archivio del Moderno, Università della Svizzera italiana; Bibliotheca Hertziana – Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte; Château de Fontainebleau; Dipartimento di Studi umanistici – Università Roma Tre; Musei Vaticani, Città del Vaticano
In collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e con il sostegno dell’Università Italo Francese/Université Franco-italienne (UIF/UFI)
Comitato scientifico: Muriel Barbier, Oriane Beaufils, Anaïs Dorey, Silvia Ginzburg, Serena Quagliaroli, Vittoria Romani, Giulia Spoltore, Letizia Tedeschi
Nell’ambito del progetto di ricerca internazionale I cantieri in Europa nel Cinquecento: architettura e decorazione, qui alla seconda tappa dopo la sessione su Roma svoltasi nel 2019, il seminario esamina il caso del cantiere decorativo del Castello di Fontainebleau, episodio centrale della cultura artistica del Cinquecento in Europa. A settant’anni dalla mostra
Fontainebleau e la maniera italiana (Napoli 1952), si può tornare a fare il punto sui rapporti artistici tra Italia e Francia dal punto di vista di questo importante episodio, esaminando la trasmissione di tecniche, linguaggi, artisti, maestranze e i suoi effetti nelle due direzioni.
A Fontainebleau la decorazione ad affresco e a stucco è frutto degli interventi in momenti diversi di artisti italiani di generazioni e tradizioni geografiche e stilistiche differenti: Rosso Fiorentino, Primaticcio, Niccolò dell’Abate e i loro aiuti, muovendo da un bagaglio tecnico e stilistico che ha radici a Firenze, a Roma, a Mantova, a Genova, creano soluzioni inedite, che rispondono al nuovo contesto e a loro volta daranno vita a sviluppi in Francia, e poi di ritorno con esiti ormai autonomi nella stessa Italia.
Nella prospettiva del cantiere possono essere utilmente riconsiderati il nesso tra disegni e affreschi, il contributo innovativo dello stucco, il rapporto tra soluzioni tecniche e materiali e soluzioni stilistiche, sullo sfondo del grande tema dei rapporti fra tradizioni nazionali e della circolazione che presuppongono.
Interventi di: Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno-USI, Silvia Ginzburg, Università degli studi Roma Tre
Introduzione ai lavori; Oriane Beaufils, Château de Fontainebleau
Aux origines de Rosso Fiorentino «décorateur»; Vittoria Romani, Università degli Studi di Padova,
Osservazioni sul percorso di Primaticcio; Laura Stagno, Università degli Studi di Genova
Il cantiere periniano di Palazzo del Principe: alcune osservazioni; Serena Quagliaroli, Università degli Studi di Torino
Roma-Fontainebleau andate e ritorni: lo stucco nei cantieri dell’Urbe (1527-1550 ca.); Clara Seghesio, Università degli Studi di Torino
Il cantiere di Palazzo Ricci Sacchetti. Una rilettura dell’attività di Ponce Jacquiot e altre proposte; Guillaume Fonkenell, Château d’Ecouen
La place de l’Italie dans la genèse d’une sculpture « classique » en France à la Renaissance; Carmelo Occhipinti, Università degli Studi di Roma “Tor Vergata”
Modi di fruizione (e di illuminazione) a Fontainebleau, tra "cabinets" e "galeries"; Mathieu Deldicque, Musée Condé, Chantilly
Un château de papier. Les décors bellifontains au prisme du dessin; Dominique Cordellier, Musée du Louvre
Questions primaticiennes : maitre et collaborateurs sur le chantier de Fontainebleau considérés à partir de leurs dessins; Marcello Calogero, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna
La committenza del cardinale Giovanni Salviati: arte e politica tra Roma e la Francia (1527-1537); Giulia Spoltore, Archivio del Moderno-USI
Nota a margine della cappella Landi: un indizio per la circolazione di modelli (e la trasposizione in diversi media) tra Francia e Italia; Giovanni Renzi, Università degli studi di Milano statale
I Campi e Primaticcio: intorno all’anno 1557.