Convegno internazionale di studi - II sessione, promosso dall’Archivio del Moderno, Mendrisio e dal Centre Ledoux, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne, in collaborazione con l’Institut national d’histoire de l’art, Parigi, l’Académie de France à Rome, Villa Medici, l’Istituto Svizzero di Roma e la Scuola dottorale in Culture e trasformazioni della città e del territorio-Sezione Storia e conservazione dell’oggetto d’arte e d’architettura dell’Università degli Studi Roma.
Roma, Istituto Svizzero e Académie de France à Rome - Villa Medici, 4-6 ottobre 2007.
Curatori: Daniel Rabreau, Centre Ledoux, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne; Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio.
Interventi di: Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio; Daniel Rabreau, Centre Ledoux, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne; Christoph Frank, Accademia di architettura, Mendrisio; Henry Lavagne, Institut de France, Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, Parigi; Monique Mosser, CNRS-Paris 4, École d’Architecture de Versailles; Marie Richard, Domaine départemental de La Garenne Lemot (Loire-Atlantique); Francesco Ceccarelli, Università degli Studi di Bologna; Vincenzo Vandelli, Modena; Antoine Picon, Harvard University; Aurora Scotti, Politecnico di Milano; Carlos Sambricio, Universidad Politecnica Madrid; Marc Saboya, Université de Bordeaux; Alain Delaval, CRMH - Nantes; Susanna Pasquali, Università degli Studi di Ferrara; Tommaso Manfredi, Università degli Studi di Reggio Calabria; Martine Boiteux, EHESS, Parigi; Carlo Mambriani, Università degli Studi di Parma; Francesco Repishti, Politecnico di Milano; Pascal Griener, Université de Neuchâtel; Ilaria Sgarbozza, Università di Pisa; Valeria Farinati, Archivio del Moderno, Mendrisio; Cecilia Hurley, Université de Neuchâtel; Serenella Rolfi, Università degli Studi Roma Tre; Susanne Meyer, Università degli Studi Roma Tre; Barbara Boifava, Archivio del Moderno, Mendrisio.
Il presente Convegno Internazionale di Studi è articolato in due sessioni: una prima, svoltasi presso il Centro Seminariale Stefano Franscini – Monte Verità di Ascona (5-8 ottobre 2006), che ha avuto lo scopo di focalizzare e approfondire l’inquadramento teoretico e metodologico attraverso cui indagare e interpretare la cultura architettonica in epoca napoleonica; una seconda, che ha luogo all’Académie de France – Villa Medici, in cui si andranno ad approfondire una scelta serie di tematiche e singoli casi emersi o messi a fuoco nella prima sessione.
Le giornate di studio si svolgono nell’ambito di un progetto di ricerca quadriennale promosso dall’Archivio del Moderno dell’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana e dal Centre Ledoux, Université Paris I Panthéon-Sorbonne – INHA, in collaborazione con la Scuola dottorale in Culture e trasformazioni della città e del territorio-Sezione Storia e conservazione dell’oggetto d’arte e d’architettura dell’Università degli Studi Roma Tre; progetto polarizzato sui rapporti tra cultura architettonica italiana e francese in epoca napoleonica.
Il convegno intende approfondire la rinnovata ibridazione tra cultura francese e italiana, nel tentativo di portare nuovi contributi all’eredità complessiva che ha determinato, in parte, il volto dell’architettura moderna, delle città europee e del territorio su cui si è radicata la contemporaneità.
Movendo da questo particolare e fecondo intreccio si va ad implicare una più ampia e articolata riflessione sulle idee, la formazione, gli stili, le tipologie e morfologie del costruito e le conseguenti pratiche professionali che vanno determinando la cultura architettonica europea, nel periodo che corre dal tempo della creazione delle cosiddette “repubbliche sorelle”, la stagione di Napoleone primo console, a quello caratterizzato dai continui mutamenti che animano l’intera turbolenta quanto trionfale epopea napoleonica, corrispondente alla creazione dell’Impero. E, con la sua fine, la successiva e nuova svolta sovvenuta con la Restaurazione, condizionata da quanto precede e tuttavia portatrice, sul fronte architettonico, di idee, stili, pratiche peculiari.
A conclusione del progetto di ricerca si prevede la realizzazione di una mostra, coprodotta dal Museo Cantonale d’Arte di Lugano e dalla Cité de l’architecture & du patrimoine di Parigi.
Le colloque s’inscrit dans le cadre d’un projet de recherche quadriennal élaboré par l’Archivio del Moderno de l’Académie d’architecture de l’Université de la Suisse italienne et du Centre Ledoux, Université Paris I Panthéon-Sorbonne – INHA, en collaboration avec l’Ecole doctorale de l’Università degli Studi Roma Tre en Culture e trasformazioni della città e del territorio – Sezione Storia e conservazione dell’oggetto d’arte e d’architettura; projet consacré aux rapports entre culture architecturale italienne et française à l’époque napoléonienne.
L’objet de ce colloque est d’étudier les liens entre les cultures française et italienne à l’époque napoléonienne et dans la période immédiatement postérieure, afin de mieux comprendre leur influence sur l’architecture moderne des villes européennes. A partir de ces liens particuliers et féconds, on peut naturellement engager une réflexion large sur les idées, la formation et les styles, sur les typologies et les morphologies de la construction ainsi que sur les pratiques professionnelles qui vont déterminer la culture architecturale européenne durant la période qui va de la création de ce qu’on a appelé “les Républiques soeurs” – Napoléon Bonaparte étant alors Premier Consul – jusqu’à l’avènement de l’Empire. Cette épopée napoléonienne, aussi agitée que triomphale, fut, en effet, marquée par des bouleversements continus de tous ordres, qui eurent des conséquences incontestables dans le domaine architectural. A la fin de cette période, la Restauration tourne une nouvelle page, en partie conditionnée par tout ce qui précède et cependant porteuse de ses propres idées, de ses styles et de ses pratiques en matière d’architecture.
En conclusion du programme de recherche il est prévu une exposition, co-produite par le Museo Cantonale d’Arte di Lugano et la Cité de l’Architecture et du Patrimoine de Paris.