Convegno internazionale di studi organizzato dall’Archivio del Moderno, dall’Accademia di architettura, Mendrisio e dalla Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Mendrisio, Accademia di architettura, 13-14 settembre 2007.
Curatori: Giovanna Curcio, Università IUAV di Venezia; Nicola Navone, Archivio del Moderno, Mendrisio; Sergio Villari, Università degli Studi di Napoli “Federico II”.
Interventi di: Antonio Becchi, Max-Planck-Institut für Wissenschaftsgeschichte, Berlino; Anna Bedon, Università IUAV di Venezia; Federico Bellini, Università di Camerino, Facoltà di Architettura di Ascoli Piceno; Costanza Caraffa, Kunsthistorisches Institut in Florenz-Max-Planck-Institut; Sabina de Cavi, Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, Roma; Maurizia Cicconi, Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, Roma; Giovanna Curcio, Università IUAV di Venezia; Francesco Paolo Fiore, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”; Margherita Fratarcangeli, Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, Roma; Benedetto Gravagnuolo, Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Tobias Kämpf, Accademia di architettura, Mendrisio; Fulvio Lenzo, Università IUAV di Venezia; Paolo Mascilli Migliorini, Soprintendenza ai beni ambientali e architettonici di Napoli e provincia; Nicola Navone, Archivio del Moderno, Mendrisio; Maria Raffaela Pessolano, Università degli Studi di Napoli “Federico II”; Isabella Salvagni, Archivio Storico dell’Accademia Nazionale di San Luca, Roma; Grete Stefani, Soprintendenza archeologica di Pompei; Giovanni di Maio, Soprintendenza archeologica di Pompei; Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio; Christof Thoenes, Bibliotheca Hertziana Max-Planck-Institut für Kunstgeschichte, Roma; Manuel Vaquero Piñeiro, Università degli Studi di Perugia; Paola Carla Verde, Università degli Studi di Roma “La Sapienza”.
In occasione del quattrocentesimo anniversario della morte dell’architetto, l’Archivio del Moderno, l’Accademia di architettura dell’Università della Svizzera italiana e la Facoltà di architettura dell’Università degli Studi di Napoli “Federico II” organizzano, con il sostegno del Comune di Melide, il Convegno Internazionale di Studi «Cosa è architetto». Domenico Fontana tra Melide, Roma e Napoli (1543-1607).
«Architetto molto celebre per la erezzione de gli obelischi» (come scrisse di lui Giovan Pietro Bellori), Domenico Fontana è assurto a figura quasi araldica degli architetti “ticinesi”, per usare una designazione geopolitica ottocentesca, certamente anacronistica se riferita al tempo in cui visse Fontana, e tuttavia carica, a posteriori, di delicate e controverse connotazioni identitarie. A questa notorietà (che non di rado trascolora in un mito corrusco, alimentato dall’impresa della dislocazione dell’obelisco Vaticano) ha corrisposto un’attenzione critica intermittente, volta soprattutto a indagare momenti o aspetti particolari della sua opera.
Articolato in sei sessioni (ciascuna delle quali ha per titolo una citazione belloriana) il convegno intende avviare e favorire una rilettura critica del contributo offerto da Domenico Fontana alla cultura architettonica e tecnica tra Cinquecento e Seicento, muovendo dagli anni di formazione e dagli esordi romani (e dunque dalla costituzione, con i fratelli Giovanni e Marsilio, di quella che potremmo chiamare “l’impresa Fontana”), per giungere alla sua piena affermazione durante il pontificato di Sisto V e all’opera compiuta a Napoli per la committenza vicereale spagnola.
«Architetto molto celebre per la erezzione de gli obelischi» (come scrisse di lui Giovan Pietro Bellori), Domenico Fontana è assurto a figura quasi araldica degli architetti “ticinesi”, per usare una designazione geopolitica ottocentesca, certamente anacronistica se riferita al tempo in cui visse Fontana, e tuttavia carica, a posteriori, di delicate e controverse connotazioni identitarie. A questa notorietà (che non di rado trascolora in un mito corrusco, alimentato dall’impresa della dislocazione dell’obelisco Vaticano) ha corrisposto un’attenzione critica intermittente, volta soprattutto a indagare momenti o aspetti particolari della sua opera.
Articolato in sei sessioni (ciascuna delle quali ha per titolo una citazione belloriana) il convegno intende avviare e favorire una rilettura critica del contributo offerto da Domenico Fontana alla cultura architettonica e tecnica tra Cinquecento e Seicento, muovendo dagli anni di formazione e dagli esordi romani (e dunque dalla costituzione, con i fratelli Giovanni e Marsilio, di quella che potremmo chiamare “l’impresa Fontana”), per giungere alla sua piena affermazione durante il pontificato di Sisto V e all’opera compiuta a Napoli per la committenza vicereale spagnola.