[convegno]
Convegno Internazionale di Studi promosso dall’Archivio del Moderno, Mendrisio e dalla Fondazione Giorgio Cini, Venezia, in collaborazione con l’Istituto Storico Austriaco di Roma, lo IUAV di Venezia, la Scuola dottorale interateneo in Storia delle arti, Venezia e la Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia, con il sostegno del Consolato Generale di Svizzera a Milano.
Venezia-Isola di San Giorgio, Fondazione Giorgio Cini, 5-7 febbraio, 2015.
Curatori: Rossella Fabiani, Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia; Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio; Guido Zucconi, IUAV Istituto Universitario di architettura di Venezia, con il sostegno del Consolato Generale di Svizzera a Milano.
Interventi di: Alexander Alexander Auf der Heyde, Università degli Studi di Palermo; Andrzej Betlej, Università Iagellonica di Cracovia; Maria Ida Biggi, Università Ca’ Foscari, Venezia; Martina Carraro, Università Iuav di Venezia; Giovanna D’Amia, Politecnico di Milano; Elena Doria, Università IUAV di Venezia; Renzo Dubbini, Istituto Universitario di architettura di Venezia; Rossella Fabiani, Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia; Jean-Philippe Garric, Université Paris 1 Panthéon-Sorbonne; Richard Kurdiovsky, Accademia Austriaca delle Scienze, Vienna; Carlo Mambriani, Università degli Studi di Parma; Ewa Manikowska, Accademia Polacca delle Scienze, Varsavia; Luigi Mascilli Migliorini, Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”; Marko Pogacnik, Università IUAV di Venezia; Francesco Repishti, Politecnico di Milano; Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio; Irena Žmuc, Civico Museo e Galleria di Lubiana; Guido Zucconi, Università IUAV di Venezia.
Nell’Europa del primo Ottocento, tra i Pirenei e la Vistola, si delineano e si diffondono modelli unitari che modificano, fino a ribaltarlo, lo stato di frammentazione tipico dell’Ancien Régime. Inquadrati entro un’idea di amministrazione centrale, rielaborati secondo i bisogni di una società in mutamento, veicolati da un corpo omogeneo di norme e di funzionari, i nuovi modelli riguardano un’ampia gamma di problemi: dall’erogazione di servizi collettivi all’educazione artistica e tecnica, dall’amministrazione della giustizia fino a comprendere gli incentivi per la manifattura e per l’agricoltura, per citare soltanto alcuni aspetti. E per finire, nuove modalità edificatorie e artistiche in relazione all’idea e allo stile di vita cittadina moderna.
In gran parte dell’Europa occidentale, la città e l’architettura, le arti e il gusto manifestano difatti, tra continuità e innovazione, nuovi paradigmi omogenei e finiscono per rappresentare settori particolarmente sensibili, ove il progetto di omogeneizzazione si delinea con particolare evidenza: si vedano i tanti esempi di stabilimenti pubblici (scuole, ospedali, biblioteche), di porte di città, oltre ai criteri relativi al cosiddetto “ornato fabbriche”. Per tutto questo, lo studio dell’antico rappresenta una base di partenza. In questa prospettiva, il cospicuo fondo di disegni dell’archivio Pietro Nobile, conservato presso la Soprintendenza triestina, può offrire un terreno ideale per la verifica del processo di elaborazione stilistica che è il focus del convegno.
Il convegno di studi si propone di investigare e portare alla luce, la fitta rete di trame all’origine di “stili” legati ad una cultura architettonica e artistica assonante, pur nel rispetto delle differenze culturali e territoriali relative a ogni singola regione, parte di un complesso scenario sovranazionale, da Parigi a Vienna, epicentri nella definizione di tali “modelli uniformati”, a Milano, Venezia, Trieste, Cracovia, Parma e Modena.
Gli obiettivi del convegno si possono riassumere nei seguenti punti.
1. Il superamento di un abusato paradigma che contrappone alla Restaurazione l’epopea napoleonica e il suo epilogo, l’Impero.
2. Il progettato e il costruito, se affrontati in tale ottica, possono consentire una più stringente analisi, concorrendo a delinearne la portata europea.
3. La considerazione di un lasso temporale che va dal 1804 (anno in cui inizia la costruzione di un apparato imperiale soprattutto in Francia) fino al turbolento 1848.
Durante le tre giornate di studio, sarà condotto un confronto ravvicinato tra due entità, considerate tradizionalmente lontane, come l’Impero napoleonico e la Monarchia asburgica. Tra Francia e Austria, il confronto si incardinerà in particolare, su centri urbani che passano dall’una all’altra delle due amministrazioni.
Il convegno è articolato in due sessioni, suddivise in tre giornate ciascuna, che si svolgeranno a un anno di distanza e prende le mosse da un progetto di ricerca avviato dall’Archivio del Moderno di Mendrisio, in collaborazione con l’Università IUAV di Venezia e la Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia dedicato all’analisi dell’opera di Pietro Nobile, attivo tra Trieste, Roma, Vienna, oltreché in vari centri urbani asburgici. La ricerca avrà come esiti la pubblicazione degli atti del convegno e un volume monografico dedicato a Pietro Nobile.
Coordinamento scientifico:
Maria Ida Biggi, Università Ca’ Foscari, Venezia; Rossella Fabiani, Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici del Friuli Venezia Giulia; Letizia Tedeschi, Archivio del Moderno, Mendrisio; Guido Zucconi, Università IUAV di Venezia.