a cura di
Annalisa Viati Navone, Letizia Tedeschi, Stefano Setti
16,5x24 cm., 208 pp.
ill. a colori e b/n
brossura, italiano
Electa 2024
ISBN: 9788892824607 - € 26
A partire da affondi teorici sulle definizioni di “spazio” e di “arte astratta”, questa raccolta di saggi intende indagare le relazioni fra l’architettura e le arti nel periodo compreso tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni Settanta entro lo scenario storico della città di Milano.
A partire da affondi teorici sulle definizioni di “spazio” e di “arte astratta”, questa raccolta di saggi intende indagare le relazioni fra l’architettura e le arti nel periodo compreso tra la fine della Seconda guerra mondiale e l’inizio degli anni Settanta entro lo scenario storico della città di Milano.
Le prerogative dell’astrattismo stimolano aperture progettuali e possibilità spaziali sia mediate dalla bidimensionalità della tela o dello schermo cinematografico, sia reali nel loro concretizzarsi in forme tangibili ed esperibili con il corpo. Nascono così spazialità inedite,
che si affermano nella città, nell’interno domestico, nei luoghi della mobilità e della cultura come musei e gallerie, e che inducono nuovi modi di percepire ed esperire lo spazio
architettonico e urbano. Sotto osservazione lenticolare son poste la genesi costitutiva di alcune opere per discernere le molteplici forme dell’“arte di astrarre”, la rete delle collaborazioni fra architetti, artisti, operatori visuali e designer oltre a quella geografia di traiettorie che ha coinvolto su più piani il “laboratorio” milanese.
Sommario
Annalisa Viati Navone, Letizia Tedeschi, Stefano Setti Declinare le spazialità dell’astrattismo; Francesco Tedeschi Le spazialità dell’astrattismo e la loro applicazione “ambientale”; Riccardo Venturi Per una storia naturale dell’astrazione pittorica; Letizia Tedeschi Interferenze astratte tra arte e progetto in Marco Zanuso; Stefano Setti Spazialismo, tempo e architettura. Lo studio dei BBPR di via dei Chiostri, 1947-195; Kevin McManus L’astrattismo come immagine e simbolo: due casi cinematografici nella Milano degli anni sessanta; Alberto Bassi Metropolitana Milanese: un progetto integrale e integrato per gli spazi della mobilità urbana (1964). Esporre l’arte astratta Imma Forino Le gallerie degli architetti a Milano. Spazi per esporre e vendere l’arte contemporanea; Bianca Trevisan Valentino Vago e l’Annunciata: rompendo la superficie; Caterina Toschi Spazi figurati per la non figurazione. Beatrice Monti della Corte e le pareti della Galleria dell’Ariete; Francesco Guzzetti “Non si trattava di elaborare degli spazi astratti”: Giulio Paolini all’Ariete, 1966; Orietta Lanzarini Forme astratte e architetture organiche alla XII Triennale di Milano del 1960. L’allestimento di Carlo Scarpa per Frank Lloyd Wright. Allestire interni domestici Lucilla Meloni Spazi astratti, pulsanti, luminosi e in divenire: l’esperienza del Gruppo T; Annalisa Viati Navone La pratica dell’astrazione e dello straniamento in alcuni interni di Marco Zanuso; Carola D’Ambros Esperienze di sintesi delle arti negli interni domestici. Villa Fontana, Villa Carlevaro e le Ville gemelle a confronto; Pamela Bianchi “Spazi aperti”. Gli interni domestici di Nanda Vigo.