a cura di
Maria Cristina Loi, Christian Sumi, Annalisa Viati Navone
24 x 28 cm, 704 pp.
746 ill. b/n, 187 ill. col.
brossura, italiano
Silvana Editoriale - Mendrisio Academy Press, 2017
ISBN 9788836637126 - € 55 / frs 60.-
Il volume indaga la produzione di Giulio Minoletti (1910-1981), architetto, urbanista e designer milanese, secondo le diverse tematiche declinate dalle sue opere.
Muovendo dalla biografia scientifica e intellettuale e dagli esordi professionali ‒ già connotati dalla propensione ad “assorbire” da altri domini disciplinari, in particolare artistici, procedimenti, figure, tipi di composizione pittorica e grafica ‒, il volume ricostruisce la posizione di Minoletti nel dibattito urbanistico del dopoguerra e l’impegno nell’ammodernamento delle stazioni ferroviarie milanesi; il suo talento nell’operare in contesti delicati, soprattutto nel tessuto storico della città di Milano, dove dimostra sensibilità spaziale e maestria nel dosare deferenza verso il passato e ricerca di soluzioni moderne (come nel Condominio a ville sovrapposte ai Giardini d’Arcadia); la sua abilità come allestitore di spazi di vita e di esposizione e di “architetture in movimento” (fra le quali gli interni del celebre elettrotreno ETR 300-Settebello e dell’aereo BZ 308). Temi che trovano tutti un compendio visivo nell’ampio corredo di oltre 900 immagini in bianco e nero e a colori.
Sommario
Profili Annalisa Viati Navone, L’architettura come spettacolo. Attitudini progettuali di Giulio Minoletti; Elena Triunveri, «Fare l’architetto è bellissimo». Giulio Minoletti tra rigore professionale e joie de vivre. Formazione e prime opere Francesco Repishti, Giulio Minoletti e l’“agnosticismo” della scuola milanese; Annalisa Viati Navone, Una composizione di «forme così intellettualmente scandite». L’architettura della Colonia climatico-balneare a Formia come paradigma dei temi compositivi dell’anteguerra; Giulia Chiariotti, La Casa del Fascio di Gallarate: un’opera trascurata di Minoletti; Maddalena Scimemi, Una stanza in stile internazionale. La Villa Hasenmajer sul Lago di Como. Rinnovare la città Graziella Tonon, L’architettura moderna alla prova urbanistica; Paolo Bossi, L’opera di Giulio Minoletti urbanista nella neonata provincia di Varese; Gianfranco Pertot, A Milano, dopo la guerra. Il contributo di Giulio Minoletti al Censimento urbanistico del 1946, alle commissioni per il Piano regolatore della ricostruzione e al dibattito sulla Metropolitana; Stefano Guidarini, Milano 1948, il progetto urbanistico Fiume Verde di Giulio Minoletti, Maurizio Mazzocchi e Gio Ponti; Serena Maffioletti, «Faticosamente cercando l’architettura del nostro tempo». I progetti delle stazioni ferroviarie milanesi. Saggi per immagini Christian Sumi, Temi trasversali; Marianne Burkhalter, Christian Sumi, «Europe after dark». L’uso del colore nell’opera di Minoletti. Costruire paesaggi Daniele Vitale, Minoletti architetto e la ricerca dell’arte; Martin Boesch, Costruire nel contesto. La strategia del «caso per caso» in quattro interventi nel tessuto storico di Milano; Alessandro Sartori, Stefano Suriano, Autonomia del linguaggio e poetica del frammento: gli interventi nella città storica; Marco Prusicki, La Piscina danzante di Giulio Minoletti; Paolo Amaldi, La Mensa Pirelli fra astrattismo e pittoresco; Pierfrancesco Sacerdoti, Sperimentazione tipologica e rapporto con il contesto nell’opera di Giulio Minoletti: la Casa albergo di via Bertani a Milano; Orietta Lanzarini, Minoletti in Sicilia (1967-1973). Trasformare il Giardino d’Arcadia Bruno Reichlin, Ville sovrapposte ai Giardini d’Arcadia: l’architettura fra autografia e allografia; Maria Cristina Loi, Dentro il giardino. Il progetto per il Condominio a Ville sovrapposte in corso di Porta Romana a Milano. Arredare, allestire Annalisa Viati Navone, «Il confortevole e caldo arredatore di città nebbiose». L’abitare fra il vivere e l’esporre: gli interni degli anni Trenta e Quaranta; Annalisa Viati Navone, Riflessi di «architettura concreta». Le dimore di Minoletti dall’appartamento in via Gesù alla «villa sul tetto»; Alberto Bassi, Architettura in movimento: il progetto dei mezzi di trasporto. Viaggiare «con uno stato d’animo che cercherei di definire sportivo»; Orietta Lanzarini, Lo spazio suggerito. Gli allestimenti e i padiglioni espositivi di Giulio Minoletti. Testimonianze Matilde Baffa, Minoletti e il dibattito sulla ricostruzione; Jacopo Gardella, Minoletti e l’architettura milanese negli anni del dopoguerra; Silvano Tintori, Lo “studio di architettura” fra anteguerra e miracolo italiano. Portfolio. Apparati.
Presentazione
_Zurigo, Buchhandlung Hochparterre, 28 novembre 2017
Interventi di: Maria Cristina Loi, Politecnico di Milano; Nicola Navone, Archivio del Moderno, Mendrisio; Christian Sumi, Accademia di architettura, Mendrisio; Annalisa Viati Navone, Archivio del Moderno, Mendrisio e Léav-École nationale supérieure d’architecture de Versailles