24 x 28 cm, 256 pp.
160 ill. col., 120 ill. b/n
brossura, italiano con abstract in inglese
Silvana Editoriale - Mendrisio Academy Press, 2017
ISBN 9788836635443 - € 55 / frs 60.–
Tomaso Adamini (1764-1827) e i suoi figli Leone (1789-1854) e Domenico (1792-1860) furono tra
i principali architetti e costruttori ticinesi attivi a San Pietroburgo, per l’importanza delle imprese edili
a cui presero parte e per la durata della loro attività, che dagli ultimi anni di regno di Caterina II si distende fino a metà Ottocento.
Il volume presenta il catalogo ragionato e illustrato della loro raccolta grafica conservata all’Archivio
del Moderno di Mendrisio: un fondo che ai disegni delineati dai membri della famiglia affianca fogli autografi, o ascrivibili ai collaboratori, di grandissimi architetti dell’epoca: Francesco Bartolomeo Rastrelli (1700-1771), Giacomo Quarenghi (1744-1817), Jean-François Thomas de Thomon (1759-1813), Carlo Rossi (1775-1849), Giovanni Battista Scotti (1776/77-1830), Aleksandr Brjullov (1798-1877), André Stackenschneider (1802-1865). Il catalogo è preceduto da un ampio saggio che inquadra l’opera degli architetti Adamini nel contesto russo e pietroburghese e nell’ambito delle migrazioni di mestiere caratteristiche delle terre ticinesi.
Sommario
Raison empirique e perizia costruttiva: gli architetti Adamini in Russia Catalogo dei disegni Nota al catalogo; Opere e progetti in Russia: Opere e progetti degli architetti Adamini e Opere e progetti di altri architetti; Opere e progetti in Svizzera, Italia e altri paesi: Opere e progetti di Domenico Adamini e Opere e progetti di altri architetti; Studi ed esercitazioni accademiche Apparati English abstract; Albero genealogico della famiglia Adamini; Bibliografia; Esposizioni.
Presentazione
_Bergamo, Biblioteca Civica A. Mai, 15 settembre 2017
Interventi di: Piervaleriano Angelini, Osservatorio Quarenghi, Bergamo; Ornella Selvafolta, Politecnico di Milano
_Lugano, Biblioteca cantonale, 31 maggio 2017
Interventi di: Pascal Griener, Université de Neuchâtel e titolare della Chaire du Louvre 2017; Ornella Selvafolta, Politecnico di Milano